4. Il vero e il falso
Indice dei riferimenti e approfondimenti
Riferimenti
Un grande filosofo, Francesco Bacone.
La teoria degli errori e dei cosiddetti “idola” (i pregiudizi o i condizionamenti che conducono a falsi convincimenti) è enunciata da Bacone, versione latinizzata del cognome Bacon (1561-1626) nel primo libro del Novum Organum tradotto in italiano come Nuovo organo,Bompiani, Milano, 2002: «Gli idoli e le false nozioni che penetrarono nell’intelletto umano fissandosi in profondità dentro di esso, non solo assediano le menti umane in modo da rendere difficile l’accesso alla verità, ma addirittura (una volta che quest’accesso sia dato e concesso) di nuovo risorgeranno e saranno causa di molestia nella stessa instaurazione delle scienze: a meno che gli uomini, preavvertiti, non si agguerriscano, per quanto è possibile, contro di essi».
Il premier giapponese.
La parola «mokutsaki» può significare “ignorare”, “non prendere in considerazione”, ma secondo alcune interpretazioni anche “no comment”. Le polemiche sull’interpretazione della dichiarazione del primo ministro giapponese Suzuki (28 luglio 1945) sono cominciate nel 1950 e da allora non sono mai terminate.
approfondimenti
Arminio.
Arminio, in latino Gaius Iulius Arminius, in tedesco Hermann (che significa “uomo d’armi”) o Armin, visse tra il 18 o 17 a.C. e il 19-21 d.C. Condottiero della popolazione germanica dei Cherusci prima servì come ufficiale romano poi creò una coalizione di tribù germaniche per attaccare l’esercito romano comandato da Publio Quintilio Varo ottenendo piena vittoria nel 9 d.C.
Una prima presentazione di Arminio come difensore della “libertà dei Germani” si è in effetti nello storico latino Gaio Cornelio Tacito (circa 55-circa 120 d.C.). È da notare per altro che da un lato Tacito sottolinea che “Arminio, nella sua pretesa di farsi re, si scontrò con lo spirito di libertà del suo popolo. Affrontato in armi, combatté con varia fortuna, ma poi cadde per il tradimento dei suoi congiunti”, dall’altro scrive “non è celebrato come merita neppure tra noi Romani, che, poco attenti al presente, esaltiamo solo il passato”: è un ritratto in chiaroscuro, di un personaggio che comunque va celebrato come eroe di libertà e non solo come rappresentante di uno specifico popolo. Fu nel periodo romantico che cominciò l’esaltazione di Arminio quale eroe di una “nazione tedesca” identificata a prezzo di notevoli forzature con le tribù germaniche di cui parlava Tacito. Tra i molti testi letterari che gli furono dedicati va ricordato il dramma La battaglia di Arminio (scritto nel 1808) di Heinrich von Kleist; nel 1838 venne avviata l’edificazione del grandioso monumento dedicato all’”eroe tedesco” ai margini dell’antica foresta di Teutoburgo, completato solo nel 1875.
È inevitabile guardare il passato con gli occhi del presente.
La puntata 9 è dedicata appunto al dibattito sulla tendenza dello storico a rendere “contemporanea” ogni sua ricostruzione e interpretazione.
Il malinteso.
Il ruolo del fraintendimento nella comunicazione umana è ampiamente trattato in G. Balbi, P. Ortoleva, La comunicazione imperfetta, Einaudi, Torino, 2023.